14° Stage residenziale
Madonne delle Grazie al Sasso
14 e 15 maggio 2022
Una formazione in un luogo straordinario, quella avvenuta nel week and del 14 e 15 maggio 2022 al Santuario della Madonna delle Grazie al Sasso, a Santa Brigida (FI).
Il gruppo dei mediatori del corso di formazione di Roma si è riunito sulle colline toscane per due giorni di formazione indimenticabili.
Molti gli ingredienti che hanno fatto dell’incontro un momento importante: un gruppo appassionato alla ricerca del perfezionamento delle tecniche di mediazione, un luogo magico, intimo e spirituale, un programma articolato e interessante e dei formatori straordinari quali la nostra Maria Pia Giuffrida e Adolfo Ceretti.
Non solo simulate di mediazioni, approfondimenti su alcune aspetti quali i colloqui preliminari ma anche focus su temi importanti legati al modello adottato, quello umanistico.
“E’ un modello che ci permette di cogliere il primo livello che è quello in cui ciascuno di noi, parlando di sé, si lascia sempre sfuggire qualcosa di decisivo, in un modo o nell’altro”. Con queste parole Adolfo Ceretti introduce l’argomento; un argomento che concentra l’attenzione di tutti, soprattutto dei mediatori reduci dall’incontro internazionale avvenuto a Lisbona nell’ambito del progetto Erasmus – Protect, dove i vari modelli sono stati messi a confronto.
L’eterna lotta tra quantitativi e qualitativi, l’universo simbolico e valoriale della persona che viene ricostruito nella Giustizia riparativa, la ricerca. Il modello umanistico, non pragmatico che “aiuta a pensare i pensieri difficili”.
Qualche aspetto critico? Secondo Ceretti “E’ un lavoro molto lungo, bisogna avere tempo, di lasciare che una persona maturi anche il desiderio di incontrare l’altro. E questo cozza con i tempi della giustizia”.
Ma nonostante questo, la forza risiede nella qualità degli strumenti, nella consapevolezza della fallacia della collocazione sistematica e tipizzata di certi concetti, dell’impossibilità di ricondurre tutto a dei modelli, nella condivisione dei vissuti volgendo al dialogo e allo spazio di auto narrazione.
“Se un modello è esile – ricorda Ceretti – sembrano esili anche i suoi esiti, ma in realtà la forza sta nel suo cammino”.
Concentrazione e coinvolgimento, per i mediatori, nelle due giornate intense di formazione, ma anche convivialità, amicizia e condivisione dei momenti più spensierati, nelle restanti parti delle giornate.
Un gruppo affiatato e appassionato che volge lo sguardo, unito, nella stessa direzione.